Il sistema processualpenalistico non può permettersi il lusso di definire con rito ordinario, nella pienezza del contraddittorio, tutti i suoi procedimenti. Oggi più che mai la giustizia necessita di efficienza e celerità, in un quadro generale caratterizzato da impellenti esigenze di correttivi, puntati nella direzione della definizione di una maggiore percentuale di procedimenti e della focalizzazione delle risorse sulle vicende giudiziarie destinate ad essere definite, per intrinseca complessità o per la particolare gravità e delicatezza delle contestazioni, con il rito ordinario. In quest'ottica, è intendimento - e viva speranza - degli autori del presente volume fornire una serie di prospettive ermeneutiche delle principali problematiche che il "diritto vivente" presenta in relazione all'applicazione della disciplina dei procedimenti speciali, anche alla luce delle recenti riforme. L'opera pertanto, aggiornata alla l. 12 aprile 2019, n. 33, sulla Inapplicabilità del giudizio abbreviato ai delitti puniti con la pena dell'ergastolo, delinea le principali questioni e criticità che la realtà giudiziaria dei riti alternativi presenta, cercando di fornire una risposta operativa alle stesse, nell'ottica di contribuire a quella auspicata efficacia dei procedimenti speciali, dalla quale l'intero sistema giudiziario è destinato a trarre giovamento.