Tanto più immateriali (intangibles) le banche e la moneta, quanto più concreto (concrete in inglese è il cemento armato) il real estate e il mattone: eppure, l’evoluzione di queste due realtà è a tal punto interconnessa da rendere il loro un destino comune. Come dimostra la crisi finanziaria globale del 2008-2012, che prese origine proprio dalla loro mal compresa relazione – una relazione che negli anni successivi, attraverso connettività digitale, flussi di big data e algoritmi di intelligenza artificiale, si è fatta via via più stretta per risolvere i problemi che da quella stessa crisi si erano originati (dai Non Performing Loans alle strette creditizie, accompagnate da politiche monetarie espansive e inflattive). Una relazione resa palese anche dal successivo, lungo ciclo economico, largamente benigno per entrambe le realtà, durato fino all’arrivo della pandemia, dell’inflazione, del conflitto russo-ucraino, del disaccoppiamento globale sino-americano. Alla luce di tale scenario di poly-crisis, dove i cigni neri sono la normalità e quelli bianchi l’eccezione, la nuova edizione di questo testo, che negli anni si è affermato come punto di riferimento tanto negli studi accademici quanto nella pratica professionale, propone una visione aggiornata delle cose, attraverso approcci inediti, tenendo conto delle tecnologie innovative (digitali e non) e soprattutto cercando di rispondere a una macro-domanda fondamentale: come rendere il banking e il real estate «sostenibili», insieme e nelle loro diverse dimensioni economiche, sociali e ambientali? L’esteso e aggiornato set di micro-metodi e micro-strumenti proposti dagli Autori rappresenta un valido ausilio, da utilizzare nelle aule d’università così come nelle aziende e nelle istituzioni finanziarie.