La legge n. 662/1996 prima, e il decreto legislativo n.165/ 2001, poi, consentono, per specifiche categorie di lavoratori e a determinate condizioni, lo svolgimento di altro lavoro a integrazione del reddito percepito per arricchire il proprio bagaglio culturale e professionale.
Il ricorso al c.d. “doppio lavoro”, ammesso quindi in via generale dal nostro ordinamento giuridico, si è velocemente diffuso, in particolare per i part time.
Il manuale, di taglio pratico-operativo, affronta il tema dello svolgimento di alcune attività extra-istituzionali che sono assolutamente vietate al dipendente pubblico in quanto lesive del dovere di esclusività della prestazione lavorativa, partendo dai principi sanciti dalla Carta Costituzionale posti a garanzia dell’imparzialità e del buon andamento della pubblica amministrazione (artt. 54, 97, 98 Cost.), per passare alla disamina delle vigenti leggi e della giurisprudenza più significativa e attuale, approdando all’individuazione di altre attività che, invece, sono soggette ad autorizzazione oppure esercitabili liberamente.
Destinato a una vasta platea di operatori, come segretari comunali/provinciali, dirigenti dello Stato e di Enti pubblici, personale scolastico docente e ATA di ogni ordine e grado, avvocati e procuratori esercenti la professione, professori e ricercatori universitari, dirigenti medici, il volume è corredato di specifica modulistica che ogni operatore potrà adattare alle proprie peculiarità tecnico-organizzative, nonché di una appendice normativa che permette un’agevole consultazione delle disposizioni di più frequente applicazione.