Il volume, affronta i temi di fondo del diritto penitenziario, muovendosi dall’orizzonte di senso di un’essenziale retrospettiva storica che conduce alla riforma del 1975, focalizzando, poi, l’attenzione sulla funzione costituzionale delle pene e sul ruolo della magistratura di sorveglianza, senza tralasciare di esaminare i regimi ostativi, i più recenti tentativi di riforma, solo e troppo parzialmente recepiti dai decreti legislativi del 2 ottobre 2018, n. 121, 123 e 124, nonché la preziosa opera nomofilattica della Suprema Corte di Cassazione, oltre gli ultimi pronunciamenti della Corte Costituzionale e della Corte EDU. Si passa, quindi, ad un’analisi filosofica, giuridica, storica, sociologica dell’esecuzione penale nell’ottica di attribuire un senso compiuto al significato e agli scopi della pena. L’opera propone quindi una riflessione scientifica dallo sguardo retrospettivo, che a partire dal passato arriva al presente con l’obiettivo esplicito di proiettare adesso azioni concrete per il futuro, rivolgendosi a quanti non smettono mai di vedere nelle pene non già l’inflizione di ulteriori sofferenze ma l’opportunità, autenticamente democratica, di rispettare sempre la dignità della persona umana. Il presente volume affronta alcune questioni cruciali in ambito penologico, tratte dalle lezioni tenute durante il Corso di Alta Formazione Professionale in “Diritto Penitenziario e Sociologia della Pena”, organizzato dalla Fondazione “Tommaso Bucciarelli” dell’Associazione Nazionale Giovani Avvocati (AIGA), in collaborazione con il Garante Regionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale della Regione Calabria, che ne ha curato la direzione scientifica.