Il volume affronta il tema dei disaccordi interpretativi profondi. Si tratta di divergenze particolarmente radicali nelle interpretazioni giudiziali e dottrinali aventi come oggetto termini e locuzioni di carattere etico-politico, che ricorrono in disposizioni giuridiche che incorporano principi (soprattutto di rango costituzionale). L’ipotesi centrale del libro è che tali disaccordi siano genuini, senza colpa e irrisolvibili. Questa ipotesi viene sottoposta al vaglio empirico costituito dall’esame di alcune vicende giuridiche particolarmente significative (tratte soprattutto dal campo della bioetica), che mostrano come alcune nozioni centrali del nostro sistema giuridico (“persona”, “dignità”, “vita”, “autodeterminazione”, ecc.) sono fatte oggetto di interpretazioni plurali irrimediabilmente divergenti, il cui contenuto semantico varia con il mutare delle prospettive etico-politiche di sfondo di volta in volta condivise dagli interpreti. Il volume consta di una premessa introduttiva, di cinque capitoli, e di una conclusione (dedicata alla teoria dell’interpretazione). Nel primo capitolo si fornisce il quadro concettuale di riferimento dell’analisi; nel secondo si forniscono alcune definizioni e classificazioni di carattere fondamentale; nel terzo si individuano le caratteristiche semantiche dei termini e delle locuzioni che sono oggetto di disaccordi; nel quarto si esaminano alcuni casi paradigmatici di disaccordi interpretativi profondi; infine, nel quinto capitolo, si affronta il problema della giustificazione metaetica delle tesi interpretative discordanti.