Il volume raccoglie gli interventi che Hans Kelsen scrisse tra il 1944 e il 1947 sullo stato giuridico che gli Alleati avrebbero dovuto attribuire all’Austria e alla Germania al termine della Seconda guerra mondiale. Rifacendosi alle categorie sviluppate nella Reine Rechtslehre, Kelsen escludeva ogni trattativa con il governo nazionalsocialista e suggeriva di operare una debellatio del sistema giuridico e politico del Reich. A quel punto, sulle Potenze alleate sarebbe ricaduta la responsabilità politica di ricostruire lo Stato dalle macerie del Reich – tramite la gestione congiunta della sovranità – per riaffidare poi il potere al popolo tedesco e a quello austriaco. Alle considerazioni giuridiche, si affiancavano, dunque, precisi obiettivi politici. Gli interventi di Kelsen scatenarono in Germania un intenso dibattito: la questione se il Reich fosse estinto dal punto di vista del diritto internazionale o se, invece, fosse stato solo momentaneamente privato della sua capacità di agire coinvolse intellettuali e giuristi, sino a rientrare in sentenze del Bundesverfassungsgericht della Repubblica federale tedesca. La discussione andrà avanti sino alla riunificazione del 1990.