Il declino del formalismo giuridico e del giuspositivismo statalista esclusivo si rende più evidente, nell'Italia del secondo dopoguerra, soprattutto con la progressiva assimilazione dei valori costituzionali e con le nuove dottrine sull'interpretazione e sulle fonti del diritto. Queste dottrine influiscono sulla giurisprudenza, che a sua volta è oggetto di rinnovata attenzione dei professori (più degli altri Gino Gorla esorta all'analisi casistica). Tutto ciò risulta più evidente nella giurisprudenza del lavoro, maggiormente soggetta a fonti extra-legislative, fra cui la "natura delle cose", ed ormai considerata dai più come fonte del diritto essa stessa. Numerose sono le questioni pratiche esaminate nel libro.