Una grande rivoluzione ha colpito il mondo del lavoro e le leggi che lo disciplinano. La rapidissima evoluzione tecnologica, incidendo a fondo sui processi produttivi, ha aperto all'umanità prospettive nuovissime e ridato vita ad antiche utopie sulla liberazione dell uomo dal peso quotidiano del lavoro. Questi ideali sembrano già a portata di mano. Tuttavia, questa stessa rivoluzione ha profondamente destrutturato le relazioni di lavoro, compromesso diritti da tempo conquistati e posto in crisi quella 'cultura del lavoro' che costituiva un cemento fra le diverse posizioni sociali. L'impiego precario affianca il lavoro durevole nell'impresa fino a sostituirlo in vari settori. Migliaia di persone, perduto il lavoro, faticano ad acquisire le capacità necessarie per riconvertirsi. Il numero dei working poors sta crescendo fino a sfiorare l'area del lavoro coatto, o schiavistico, anch'essa sempre più ampia. Fino a che punto e con quali tempi potrà la tecnologia assorbire i conflitti già scaturiti da questa crisi? Gli autorevoli interventi raccolti in questo volume, nato da un colloquio celebrativo dei 100 anni dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro, toccano alcuni fra gli aspetti più gravi di problemi la cui soluzione dovrebbe essere impegno primario di ogni governo.