Dal 1° luglio 2023 sono efficaci le disposizioni del nuovo codice dei contratti pubblici, di cui al d.leg. 31 marzo 2023 n. 36. Un punto fermo del nuovo codice è quello della stabilizzazione del sistema normativo in materia, dopo tre riforme (risoltesi in altrettanti codici) nell’arco di poco più di quindici anni. Il valore della stabilità dipende anche dalla completezza e unitarietà della disciplina: nasce da qui la previsione del carattere autoapplicativo del d.leg. n. 36 del 2023, che non necessita di ulteriori norme attuative o esecutive. Ciò è stato possibile grazie a un innovativo meccanismo di delegificazione che opera sugli allegati del codice (legislativi in prima applicazione, regolamentari a regime). Tra gli obiettivi più importanti del codice, probabilmente il principale, spicca quello della semplificazione (criterio che, nella delega, ricorre trasversalmente); è funzionale alla semplificazione il rilievo dedicato ai “principi generali”: espressione di normazione iconica, ma che ha l’importante funzione di fornire all’interprete il “criterio prioritario” in caso di contrapposizioni e, al contempo, il criterio ermeneutico. Questo Speciale svolge una lettura organica di un testo normativo complesso; ma lo fa con la “leggerezza di chi non dà peso all’inessenziale”, cercando di andare dritto al cuore delle questioni. I principi – La digitalizzazione – Le nozioni generali – I soggetti: le stazioni appaltanti e gli operatori economici – Programmazione e progettazione – I contratti di importo inferiore alle soglie europee – Le tipologie di procedimenti – Lo svolgimento del procedimento e gli organi di gara – La selezione delle offerte – I contratti in deroga – I settori speciali – Le concessioni e il partenariato pubblico privato – L’esecuzione del contratto – La tutela giurisdizionale e i rimedi alternativi (Adr)