Il Regolamento comunale di Polizia Mortuaria costituisce uno degli strumenti più importanti, se non il più importante, per ogni gestione dei cimiteri, dal momento che molti aspetti trovano la propria fonte di regolazione in esso. Per questo non si presta ad essere elaborato come se fosse un regolamento “tipo”, magari da conservare nel cassetto, ma richiede di essere calato nella realtà locale, con le sue tradizioni e costumi, ma soprattutto deve essere redatto avendo come obiettivo quello di fornire “soluzioni” che, per quanto possibile, devono rispondere alle esigenze non solo del comune (o del gestore del cimitero, quando diverso), ma altresì a quelle della famiglie. Alla parte di testo dedicata ad una possibile “traccia”, è premessa una prima Parte, nella quale si esplicitano alcuni principi ispiratori della “traccia” stessa, sia in negativo (quello che dovrebbe essere evitato), sia in positivo (quelli che dovrebbero essere gli istituti su cui delineare le “soluzioni”). In particolare, per questi, si cerca di individuare anche i prevedibili effetti, in modo da consentire a quanti debbano, nella sede locale, accingersi ad un’opera redazionale di coglierne la portata e, possibilmente, le conseguenze. La “Guida” non deve quindi essere usata acriticamente, quanto assunta a strumento, ad ausilio per l’opera di redazione di un testo che risponda quanto più possibile alle esigenze locali.