Negli ultimi decenni il mondo del lavoro ha subito profonde trasformazioni; le nuove tecnologie hanno portato a cambiamenti nei tempi e nei luoghi di lavoro, richiedendo una nuova attenzione alla componente umana e a un controllo pressante, spesso derivante da un sistema sempre attivo. L’Officina offre un'analisi del fenomeno dello stress-lavoro correlato e delle problematiche ad esso connesse, lette attraverso i recenti e innovativi orientamenti giurisprudenziali, rivelando una tendenza definibile come una vera e propria deriva “panmobbistica”, in cui si affrontano disfunzioni organizzative quali superlavoro, demansionamenti, modifiche di orario e molestie. Partendo dalla nozione biologica e legislativa di stress, si analizza il fenomeno nel contesto lavorativo in cui si manifesta nella forma di stato psico-fisico negativo: lo stress lavoro correlato. Approfondendo la sua caratterizzazione sul piano sistemico, gli Autori ne analizzano i seguenti aspetti principali: il superlavoro e il danno da usura psico-fisica, evidenziandone il nesso eziologico; lo stress e i fattori ambientali e soggettivi: il tecnostress, lo smart working e il diritto alla disconessione come misura di sicurezza; le persecuzioni lavorative sotto forma di mobbing, training, smaining, stalking occupazionale, e molestie discriminatorie; la valutazione del rischio e l’elaborazione del DVR; la prevenzione, gli obblighi informativi e l’indennizzabilità INAIL di infortuni e malattie professionali da stress; le dimissioni, il licenziamento illegittimo, le correlate forme di tutela e risarcimento del danno. A corredo dell’opera, sintetici schemi chiudono ciascun capitolo riassumendone la materia trattata.
Con puntuali richiami alle più recenti e significative sentenze, gli Autori mettono in evidenza il profilarsi di un nuovo orientamento interamente rivolto all’analisi critica dei fattori organizzativi connaturati all’ambiente lavorativo, che va oltre la singola condotta e lascia emergere la natura "polifunzionale" dello stress lavoro-correlato.
Ciò segna il definitivo passaggio, anche nel mondo del diritto, da una visione individualistica incentrata sulla condotta dei soggetti agenti ad una concezione sistemica, che apre la strada a una maggiore tutela legale dei diritti dei lavoratori in situazioni di stress e conflitto aziendale.