Il trust, istituto giuridico di provenienza anglosassone, ha incontrato inizialmente forti resistenze volte a ridimensionare il riconoscimento dei trust interni, considerati corpi estranei al nostro sistema giuridico. In seguito, per l’effetto peculiare di segregazione patrimoniale, è stato vittima di usi distorti e fraudolenti, che hanno reso diffidente la giurisprudenza e di un trattamento fiscale penalizzante in sede di imposte indirette. Il vento però sembra sul punto di cambiare definitivamente, come dimostrano le pronunce tributarie favorevoli e il suo battesimo ufficiale in una norma di diritto positivo: la legge 112/2016 del “Dopo di noi”. Ancora poco esplorato dalla gran parte dei giuristi, il trust si rivela in grado di rispondere a una serie emergente di bisogni sociali: dalla pianificazione successoria al passaggio generazionale di azienda, dalla tempestiva e legittima protezione del patrimonio a fronte di sopravvenuti eventi sfavorevoli alla gestione della crisi d’impresa, dalla tutela dei soggetti deboli all’impiego internamente allo scioglimento del vincolo coniugale. Questo volume intende analizzare senza dogmi preconcetti i nodi critici della prassi e - pur senza sottrarsi al dibattito dottrinale - suggerisce indirizzi concreti, correttivi e interpretazioni per favorire una corretta diffusione dell’istituto. La scelta, in effetti, è stata quella di focalizzarsi, secondo un preciso ordine programmatico, sui singoli aspetti essenziali che sono poi quelli che condizionano la sorte di un trust, ne equilibrano l’efficacia e la validità e anche ne rappresentano la vera base di partenza per la sua conoscenza. Il testo è aggiornato alla normativa e alla giurisprudenza sino al mese di maggio 2017.