LA TUTELA DELLA PRIVACY IN AMBITO SANITARIO - PRIVACY E GDPR

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GUIDA ALLE ORGANIZZAZIONI NON PROFIT e all'imprenditoria sociale

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IL WELFARE DELLE RIFORME?

Prezzo di listino 25,00 € Prezzo a te riservato 23,75 €

TipologiaLibri

Autore: Gori Cristiano

EditoreMAGGIOLI

CollanaLAVORO DI CURA E DI COMUNITA'

Pagine199

Data pubblicazione25 giu 2018

Reparto: LIBRI

SKU/ISBN:  9788891629593

Le politiche lombarde tra norme ed attuazione
La X legislatura regionale (2013-2018) ha visto la Giunta lombarda impegnata in un ampio sforzo di riforma del welfare. Numerose, infatti, sono state le novità normative introdotte e molteplici i percorsi messi in moto: la riforma del sistema sociosanitario (legge n. 23/2015), innanzitutto, ma anche la costituzione del Fondo famiglia, l’avvio di una strada lombarda al contrasto all’esclusione sociale, la previsione del rafforzamento della presa in carico e molto altro. Alla prova dei fatti, quali sono state le ricadute di questa artico- lata azione di cambiamento sulla realtà dei servizi sociosanitari, sociali e socioeducativi lombardi, sulla popolazione interessata e sugli operatori? Quale giudizio se ne può formulare? Il volume intende rispondere a tali interrogativi attraverso una lettura d’insieme dei dati e delle conoscenze disponibili. Si tratta del terzo lavoro di valutazione indipendente delle politiche regionali di welfare – dopo quelli pubblicati nel 2005 (Politiche sociali di centro-destra, Carocci Editore) e nel 2010 (Come cambia il welfare lombardo, Maggioli Editore) – realizzato dal gruppo di esperti oggi raccolti nell’osservatorio LombardiaSociale.it.
LombardiaSociale.it è un sito indipendente dedicato alle politiche di welfare in Lombardia, attivo dal 2011. Si propone come uno spazio d’informazione, analisi e monitoraggio sulle politiche riguardanti i servizi e gli interventi sociali, sociosanitari e socioeducativi di titolarità regionale, il loro disegno e l’attuazione nei territori. È realizzato presso l’Irs e sostenuto dai seguenti soggetti: Fondazione Cariplo (promotore istituzionale); Caritas Ambrosiana, Spi-Cgil Lombardia, Cisl Pensionati Lombardia, Uil Pensionati Lombardia, Korian (promotori principali); AGeSpi Lombardia, LegaCoop, ConfCooperative, AGCI. Insieme a Cristiano Gori, la direzione è composta da Valentina Ghetti (vicedirettore) e Cecilia Guidetti (coordinamento redazionale).

Parte prima Il governo degli interventi
1. L'evoluzione della legislatura. Cronistoria del quinquennio
1.1. L'eredità formigoniana
1.1.1. L'affermazione del "modello lombardo" (2000-2008)
1.1.2. Primi ripensamenti (2008-2012)
1.2. L'avvio della nuova legislatura. Prima fase all'insegna della discontinuità (2013-2015)
1.2.1. Una nuova visione di welfare
1.2.2. Prime indicazioni attuative verso il cambiamento
1.2.3. Lo snodo cruciale dopo il primo biennio
1.3. Seconda fase: la stagione delle riforme (2015-2018)
1.3.1. Riforma istituzionale e riforma della cronicità
1.3.2. Il lento percorso di attuazione delle riforme
1.4. Conclusioni
2. Il finanziamento e la spesa
2.1. Le risorse complessive
2.1.1. Il finanziamento del welfare, tra debolezza delle priorità politiche e forza dei vincoli esterni
2.2. L'allocazione delle risorse nel bilancio regionale
2.2.1. Il rafforzamento della domiciliarità
2.2.2. Un'attenzione alle situazioni di forte compromissione sanitaria
2.2.3. La priorità assegnata alla copertura rispetto all'intensità
2.3. La distribuzione delle risorse tra i territori
2.3.1. Continuità nel sociosanitario
2.3.2. Sostanziale continuità anche nel sociale
2.4. Il finanziamento come strumento di governo
2.4.1. Un'accresciuta frammentazione
2.4.2. Il mancato utilizzo del finanziamento come leva per promuovere migliori risposte
2.5. Conclusioni
3. La governance lombarda
3.1. La regolazione del rapporto con i Comuni e l'integrazione istituzionale
3.1.1. Le premesse: territori al centro e maggiore integrazione
3.1.2. La svolta della riforma
3.2. L'integrazione sociosanitaria, organizzativa e professionale
3.2.1. L'integrazione torna al centro
3.2.2. Gli effetti dello scarso presidio della sua attuazione
3.3. Il rapporto con il terzo settore
3.3.1. Più gestore che soggetto di advocacy
3.4. Conclusioni
Parte seconda Gli interventi per aree di utenza
4. Gli anziani non autosufficienti
4.1. L'offerta di servizi e interventi
4.1.1. Il positivo maggior investimento sull'ADI
4.1.2. Le RSA sotto pressione
4.1.3. Il quadro d'insieme
4.2. L'articolazione della rete
4.2.1. L'ADI: risorse nuove, modello antico
4.2.2. L'apertura delle RSA al territorio: un percorso fecondo, ma privo di approdo
4.2.3. Il puzzle del territorio
4.3. Le ricadute su utenti e famiglie
4.3.1. I passi in avanti nella misurazione della qualità
4.3.2. La crescente distanza tra i bisogni degli utenti e le risposte ricevute
4.3.3. La spesa per giornate in RSA: inadeguata e sbilanciata verso l'utenza
4.4. Le ricadute sugli operatori
4.4.1. Un problema di garanzie occupazionali e di remunerazione
4.4.2. Un problema di condizioni di lavoro
4.5. Conclusioni
Appendice - Tendenze demografiche, bisogni e risposte
5. Giovani e adulti con disabilità
5.1. Più interventi e più beneficiari
5.1.1. Diritto alla fragilità e sostegno al domicilio
5.1.2. La presa in carico di nuova utenza
5.1.3. Le ricadute sulla qualità della vita delle persone
5.1.4. Gli esclusi
5.2. Il percorso di presa in carico delle persone con disabilità
5.2.1. Prove d'integrazione sociosanitaria a favore della presa in carico
5.2.2. Sostegno al lavoro di cura privato
5.2.3. Autoreferenzialità e burocratizzazione del lavoro sociale
5.3. Il sistema dei servizi
5.3.1. Grande fermento ma scarsa innovazione
5.3.2. Staticità e limiti nella sostenibilità
5.4. La sanitarizzazione dei servizi
5.4.1. Maggiore regolazione del sistema
5.4.2. Gli esiti della sanitarizzazione sulle persone e per i servizi
5.5. Conclusioni
6. I minori e le famiglie
6.1. L'ampliamento del target delle misure
6.1.1. Una difficile valutazione
6.1.2. Misure per tanti, ma non per tutti
6.1.3. Un target importante, da non dimenticare
6.1.4. Un cambiamento poco accompagnato
6.2. Governo e regolazione del percorso di presa in carico
6.2.1. La premessa: mix di cash & care per sostenere fragilità e vulnerabilità
6.2.2. Molto cash, poco care
6.2.3. Famiglie al centro (e servizi sullo sfondo)
6.2.4. Integrazione solo auspicata
6.3. Competenze professionali, cambiamenti e qualità del lavoro
6.3.1. Ampliamento dei compiti e delle funzioni degli operatori
6.3.2. Nuove relazioni e nuovi partenariati
6.3.3. Il sostegno al cambiamento attraverso la valorizzazione delle pratiche territoriali
6.4. Conclusioni
6.4.1. Curare la qualità più che modificare nomi e contenitori
6.4.2. Famiglie fragili e famiglie vulnerabili, ma c'è ancora spazio per le risorse delle famiglie?
Appendice - Il perimetro delle politiche per le famiglie: linee di intervento e principali atti
7. Il contrasto dell'esclusione sociale
7.1. Un nuovo target
7.1.1. La logica di un posizionamento
7.2. Dai principi alla pratica
7.2.1. Il basso take-up
7.2.2. La parcellizzazione delle risposte
7.2.3. I requisiti richiesti ai beneficiari e il cambiamento atteso
7.2.4. La fatica dei territori
7.3. Un complesso ruolo di regia tra Stato e territori
7.3.1. L'esperienza del SIA e i timidi tentativi di governance del sistema in Lombardia
7.3.2. Un difficile governo dei territori tra la complessità dei processi introdotti e lo smarrimento dei servizi
7.3.3. L'integrazione con altre iniziative presenti sul territorio regionale
7.4. Conclusioni
7.4.1. Un'integrazione ancora incompiuta
7.4.2. Chi ricompone la frammentazione?
7.4.3. Una programmazione possibile ma ancora lontana
Appendice - Il perimetro degli interventi regionali a sostegno delle vulnerabilità
Parte terza La visione d'insieme
8. Un bilancio
8.1. Lo scenario
8.1.1. Un'intensa produzione di atti
8.1.2. Nuovi obiettivi strategici
8.2. Il finanziamento
8.2.1. Il rallentamento degli stanziamenti e la loro crescente insufficienza
8.2.2. Il sottofinanziamento nella quotidianità di utenti e servizi
8.2.3. I vincoli statali e la continuità della politica regionale
8.3. La rete di offerta
8.3.1. Un migliore equilibrio tra i servizi esistenti
8.3.2. Il rafforzamento dell'attuale profilo delle unità di offerta
8.3.3. I tre universi del welfare lombardo
8.3.4. L'eterogenea distribuzione territoriale dei servizi
8.4. La presa in carico
8.4.1. Un obiettivo (perlopiù) irrealizzato
8.4.2. La mancata costruzione delle condizioni necessarie
8.5. Il rapporto tra sanità e sociale
8.5.1. Primi passi verso l'integrazione
8.5.2. Una cultura sempre più sanitaria
8.5.3. Alla ricerca di connessioni
8.6. Conclusioni
8.7. Postilla. I dati e il dibattito pubblico
8.7.1. Aumentano i dati raccolti, diminuiscono quelli disponibili
8.7.2. Un nodo da sciogliere
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