La finalità del lavoro Imprese pubbliche e settori speciali è quella di tracciare la fisionomia delle imprese pubbliche che operano nei settori speciali in modo da definirne l’assoggettabilità, o meno, al regime dell’evidenza pubblica, nella scelta del contraente per la stipula di contratti di lavori, servizi e forniture.
Il quadro complessivo emerso dagli studi condotti non può dirsi lineare. Sia da un punto di vista soggettivo, sia da un punto di vista oggettivo, infatti, oggi è difficile indicare i confini dell’applicazione delle regole dell’evidenza pubblica.
Sullo sfondo del tema centrale si colloca la problematica dell’applicazione (e del rispetto) del principio della concorrenza. Nel settore degli appalti tale principio è stato elevato a valore superiore, rispetto al quale tutti gli altri principi in gioco inesorabilmente degradano.
Si è scelto pertanto di affrontare l’indicata problematica partendo da una prospettiva che vede l’impresa pubblica equiparata alle imprese private e, come tale, operante in un mercato aperto al libero gioco della concorrenza. Occorre rilevare, infatti, che la quasi totalità dei mercati nei quali operano le imprese pubbliche si sono gradualmente aperti.
Si è in buona parte attuato il programma di liberalizzazione con il conseguente mutamento della natura giuridica dell’impresa pubblica: non più soggetto che opera con metodo economico per il soddisfacimento di un fine pubblico, bensì soggetto, formalmente privato e sostanzialmente pubblico, che si trova ad operare in un mercato aperto al libero gioco della concorrenza per gran parte delle attività indicate nell’oggetto sociale. Da qui l’esigenza di accertare in che misura le rigide regole delle procedure di gara debbano ancora oggi incidere sull’autonomia contrattuale delle imprese pubbliche che operano nei settori speciali.