L’istituto della stabile organizzazione è un tema cardinale nella dogmatica del diritto tributario internazionale, che risponde anche ad istanze di natura sistemica e giusfilosofica, fornendo una giustificazione ed una legittimazione teorica all’incisione d’imposta nei confronti di un soggetto economico non residente. Una centralità che, naturaliter, conduce la figura del permanent establishment status ad invadere campi di studio ulteriori – seppur limitrofi – a quello della fiscalità internazionale, come le politiche di investimento e le strategie di internazionalizzazione delle imprese. Stabilire cosa configuri una stabile organizzazione equivale, difatti, a delimitare la variabile tributaria di un progetto di espansione imprenditoriale in territorio estero, ovvero a prevedere gli effettivi ritorni di una ricchezza generata aliunde e, parallelamente, contenere l’alea di un eventuale contenzioso con le locali Tax Authorities. D’altronde, l’evoluzione della nozione di stabile organizzazione riflette la metamorfosi stessa dei processi produttivi e dei modelli di business delle imprese multinazionali. Il risultato è un ripensamento complessivo dell’istituto, sintetizzato in una nuova ed innovativa definizione di (in)stabile organizzazione, inserita nel vasto e tortuoso dizionario del diritto tributario internazionale.