Nell’attuale contesto competitivo – di mercato e regolamentare – la funzione di Risk Management assume un ruolo strategico non solo in materia di rischi, capitale e liquidità ma anche in relazione all’attività di planning svolta dagli intermediari finanziari. Nuovi compiti e responsabilità operative chiedono oggi al risk manager di allargare il campo delle sue competenze tecniche e di tipo soft, e di farsi portatore all’interno della banca di una cultura del rischio che sia integrata nel complesso dell’azienda. Il volume analizza questa evoluzione alla luce della mole di norme, guidelines e technical standard in materia. La complessità dei mercati implica infatti una crescente complessità dei rischi che gli intermediari finanziari sono chiamati a fronteggiare: si pensi alle nuove categorie «emergenti» (come il misconduct risk, il cyber risk, l’ESG risk) ma anche alle complicazioni in termini di crisis risk management, di misurazione e gestione dei rischi tradizionali come quelli di credito, di mercato e di tasso di interesse del portafoglio di banking, conseguenti al Single Supervisor Mechanism (SSM), ai nuovi standard contabili (IFRS9) e al sustainability framework del comparto bancario. Tale contesto è governabile non solo con strumenti, procedure e strutture operative moderne ma anche con un’adeguata qualità manageriale, portatrice di una visione integrata del governo dei rischi e di elevate competenze e conoscenze, non più confinabili agli specialisti e alle funzioni aziendali di controllo. Una qualità che trova espressione nella nuova identità della figura professionale del risk manager, qui declinata in tutte le sue peculiarità.