Sebbene in base al modello franco/italiano l’azione di arricchimento consti di cinque elementi, l’arricchimento, il danno, la correlazione tra danno ed arricchimento, l’ingiustizia e la sussidiarietà, da tempo la dottrina ha richiamato l’attenzione sulla ridondanza di questo modello, tenuto altresì conto del fatto che sia in Germania che nei Paesi di common law i requisiti si riducono a tre, vale a dire l’arricchimento, il pregiudizio e l’ingiustizia. Nonostante che per lo meno a prima vista le distanze tra questi due modelli sembrino abissali, in via interpretativa è possibile ridurle notevolmente. In primo luogo il requisito del danno può sfumare in quello di pregiudizio, ove si ritenga sufficiente che qualcuno si sia arricchito a spese di un altro sfruttando utilità insite nei suoi diritti; in secondo luogo ove la ratio della sussidiarietà venga ravvisata nell’esigenza di evitare frodi alla legge, ne consegue un indubbio ridimensionamento anche di questo requisito; se per esempio una norma di legge esclude che un professionista non iscritto all’albo possa essere retribuito per l’attività svolta, l’arricchimento non è soggetto a restituzione non tanto perché l’azione è sussidiaria, ma piuttosto perché a monte è carente il requisito dell’ingiustizia.