Nel volume di Lauretta Maganzani pubblicato nel 2016 col titolo L’arte racconta il diritto e la storia di Roma (ed. Pacini Giuridica) si è tentato di raccontare le più importanti vicende storico-giuridiche romane attraverso una serie di raffigurazioni pittoriche che, nel corso dei secoli, hanno mantenuto vivi gli ideali della romanità.
In questo nuovo volume, da leggere in parallelo con il precedente, l’Autrice ha deciso di approfondire la storia giuridica degli imperatori della dinastia giulio-claudia, mettendo in evidenza non solo alcuni aspetti della loro vita e delle innovazioni che hanno portato nel campo del diritto e dell’amministrazione ma, laddove possibile, anche la fortuna di ciascuno di essi nella tradizione culturale successiva, fino ai nostri giorni.
Si è cercato, inoltre, di far parlare le fonti coeve, sia presentando, in originale e traduzione italiana, fonti letterarie, giuridiche ed epigrafiche particolarmente significative, sia dando il dovuto spazio alle scoperte archeologiche: anzi, laddove possibile, la trattazione è stata arricchita da link a siti disponibili in internet concernenti i reperti richiamati nel testo.
Si ritiene infatti che, per far comprendere la storia giuridica di un dato periodo storico o di un dato imperatore, sia fondamentale fornire una visione ampia dell’epoca considerata, cioè non limitata alle strette fonti tecnico-giuridiche.
Per la stessa ragione le innovazioni introdotte dai singoli imperatori nel campo del diritto sono presentate non avulse dal relativo contesto, ma inquadrate nell’ambito dei dati, noti dalle più svariate fonti, sulla vita, personale e politica, di ciascuno di essi.
Già i Romani, infatti, sottolineavano che il diritto è creato per l’uomo e che quindi le sue stesse manifestazioni e produzioni sono incomprensibili se scisse dal contesto umano a cui appartengono.