Tanto l’imparzialità dei funzionari e degli apparati amministrativi quanto il livello di efficienza dei meccanismi di formazione dei contratti pubblici sono variabili influenti sullo sviluppo del mercato unico. Il diritto europeo compone il potenziale dissidio tra le finalità complementari delle procedure tramite operazioni di bilanciamento, il cui esito varia in rapporto alle caratteristiche delle transazioni. La prima parte del volume si sforza di mostrare che bilanciare può voler significare ridurre, piuttosto che aumentare, i vincoli procedimentali, proprio a beneficio della concorrenza, nonostante l'intensificazione della libertà decisionale degli amministratori si presti in astratto a moltiplicare i rischi, sul versante della prevenzione degli illeciti. La seconda parte del volume intende mostrare che questa chiave di lettura può illuminare il senso delle architetture procedimentali cui è da ultimo approdato il diritto positivo e può agevolare il lavoro interpretativo nei casi dubbi, al cospetto di norme evasive o lacunose. La terza ed ultima parte del volume, in chiave costruttiva, invita a spostare l'attenzione dal piano delle regole al piano della gestione, ove campeggia l'urgenza di un rafforzamento delle competenze amministrative