Usi civici e proprietà collettive negli anni sono stati oggetto di monografie, raccolte normative, articoli e saggi; ve n’è valida ragione.
Tali figure sono capaci di ribaltare le attuali classificazioni del diritto civile introducendo la cosiddetta “terza proprietà”, cui titolare è un’omogenea quanto sfuggevole platea d’abitanti, nonché le varie figure d’uso civico tanto simili ai diritti reali su cosa altrui.
Finora la manualistica ha approfondito specialmente l’origine storica, l’impatto costituzionale, le tematiche ambientali e amministrative legate a questi istituti; manca un testo che si focalizzi sul commento ai principali testi normativi che li interessano.
La presente opera intende offrire al lettore esattamente questo: senza tralasciare le più importanti tappe storico-giuridiche a riguardo, le sue pagine accompagnano il lettore in un’analisi normativa al fine di estrapolare nozioni, nature giuridiche e la disciplina circolatoria degli assetti fondiari collettivi.
I maggiori testi normativi a commento sono dunque la recentissima legge 20 novembre 2017, n. 168, che introduce e riconosce l’ordinamento autonomo e originario dei domini collettivi; la precedente “legge-quadro” sugli usi civici n. 1766/1927 come oggi ampliamente rivisitata, nonché i principali interventi normativi susseguitisi in materia di tutela ambientale e conflitto di competenze Stato-Regioni.