La condizione delle detenute madri è una delle questioni più delicate e controverse degli ultimi anni che ha visto l’azione propulsiva del legislatore scontrarsi con le difficoltà del diritto vivente.
La reclusione delle detenute con i propri figli conduce all’inevitabile paradosso di dover scegliere tra diritti fondamentali, tra pena della madre e libertà del minore.
Vittime indiscusse sono i bambini che, oltre a subire la perdita degli affetti esterni, sono “prigionieri senza colpa” e costretti a vivere l’infanzia in condizioni diverse rispetto ai coetanei, perché privati di stimoli esterni.
Un bilanciamento d’interessi delicato quanto complesso che viene esaminato in chiave critica analizzando la normativa italiana e le prospettive europee.
L’obiettivo è la riflessione, la ricerca incessante di soluzioni per dare voce a un tema che appare periferico ma che cela in sé l’importanza di uno sguardo attento al futuro ed un progressivo riconoscimento di diritti “emersi” che scommetta sull’educazione come una forma di speranza per l’umanità.