Il presente Volume affronta – in modo multidisciplinare – il delicato tema della prevenzione dal reato “231” mediante organizzazione, per il tramite della corretta gestione ed analisi del rischio.
I contributi rassegnati nell’opera traggono spunto dal recente seminario, condotto dal Curatore del presente saggio, dal titolo “La gestione del rischio e gli strumenti di prevenzione del reato” tenutosi presso la Scuola Allievi Carabinieri di Torino al quale hanno partecipato, quali Relatori, taluni Autori dei saggi contenuti nel Volume, appartenenti ad estrazioni professionali differenti e, per l’effetto, con ottiche prospettiche ontologicamente diverse.
Questo Volume si distingue, quindi, per il suo approccio pragmatico e concreto, aderente alle esigenze degli operatori del settore presso istituzioni pubbliche ed enti privati, fruibile da professionisti chiamati a confrontarsi con le procedure interne sì da poterle rendere compliance al sistema attuale.
Punto di partenza è l’art. 2, lett. r) del d. lgs. 9 aprile 2008 n. 81 (tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro) che definisce “pericolo” la “proprietà o qualità intrinseca di un determinato fattore avente il potenziale di causare danni” ed alla lettera s) del medesimo articolo il concetto di “rischio” quale “probabilità di raggiungimento del livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego o di esposizione ad un determinato fattore o agente oppure alla loro combinazione”.
Uno spazio è, infine, dedicato all’esame degli adeguati assetti organizzativi alla luce della recente riforma che ha interessato l’art. 2086 del Codice Civile, ad opera del cd. Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza.