Il susseguirsi incessante di interventi legislativi e gli impieghi massicci delle intercettazioni nella prassi ispirano una rilettura integrata dell’istituto che muove dall’articolato codicistico e ne segue in chiave diacronica l’evoluzione all’interno delle indefettibili garanzie di sistema. Per ripercorrere e armonizzare gli innesti più recenti e quelli annunciati, si scavano i fondamenti convenzionali e costituzionali posti alla base del mezzo di ricerca della prova, si rivalutano i presupposti e le condizioni per intercettare, oltre che le modulazioni del parametro indiziario; profili, questi, plasmati anche dalla giurisprudenza normante. Rilevanza nevralgica assume l’aspetto motivazionale, essenza giustificativa, base di ogni tipologia di controllo e presidio di utilizzabilità degli esiti. Tutta l’analisi delle varie forme di intercettazione, incluse quelle “speciali” e l’acquisizione dei dati esterni, è dominata dall’attenzione per i divieti d’uso e dalle proiezioni invalidanti della sanzione probatoria. La morfologia cangiante delle tecniche di intrusione, minutamente esplorata sino al dirompente trojan, si abbina ai presidi di tutela penale contro gli eventuali abusi. Infine, gli aspetti di diritto intertemporale completano il quadro d’insieme.