Il titolo “la questione dell’onere” allude all’esistenza di dubbi e problemi di lunga data, forse un po’ trascurati, almeno in superficie, ma che meritano di essere presi in considerazione. Un rinnovato interesse per la controversa figura dell’onere fornisce una lente attraverso la quale osservare il comportamento umano e la sua qualificazione giuridica. L’indagine passa per l’esame delle premesse teoriche più tradizionali, della tenuta di radicate opinioni (molte delle quali non solidamente fondate), ma anche e soprattutto per la valorizzazione di aspetti sorprendentemente coerenti con linee di sviluppo del diritto tipiche dell’attualità. Vanno in questa direzione, tra le altre, le osservazioni in materia di diritto morbido, sprovvisto di sanzione, flessibile e poco definito. Tra i profili applicativi della figura in questione viene in rilievo, per prima cosa, quello della disciplina applicabile ove, malgrado la povertà di dati disponibili, emergono aspetti non trascurabili che dimostrano l’importanza della corretta qualificazione della condotta: in questa fase è opportuno tracciare la linea di confine tra discipline applicabili a condotte diversamente qualificate, come onere e dovere. L’indagine si concentra poi sui rapporti tra onere ed autonomia privata e sul quesito se siano ammissibili ed, eventualmente, entro quali limiti oneri di matrice negoziale.