L’ex giocatrice professionista di poker Annie Duke ci insegna come diventare bravi a mollare, accompagnandoci in un viaggio tra teorie di psicologia cognitiva e le storie di chi ha cambiato la propria vita – in meglio – rinunciando al mito della perseveranza ad ogni costo
Campioni, con qualche primavera di troppo, che si ostinano a non voler appendere scarpette, guantoni e racchette al chiodo. Dirigenti d'azienda, con milioni di dollari in fumo, che lottano per abbandonare un nuovo prodotto che non funziona. Governi, impantanati in un conflitto senza speranza, che credono che la prossima tattica sarà finalmente quella giusta per vincere la guerra. E poi noi, che nella nostra vita persistiamo in progetti, relazioni o carriere che non ci servono più. Inutile negarlo: di fronte a decisioni difficili siamo dei terribili rinunciatari. In “Lascia perdere”, Annie Duke ci insegna invece come diventare bravi a mollare.
Spesso, infatti, è più facile andare fino in fondo. Perseverare. D’altra parte, o si persevera o si rinuncia e nella battaglia tra i due comportamenti il secondo ha evidentemente la peggio. Mentre la perseveranza è considerata una virtù, l’atteggiamento di chi abbandona è visto come vizioso. Il consiglio elargito da tutti coloro che sono assurti a leggenda per il successo raggiunto si riduce spesso a un messaggio di questo tipo: applicati, persevera e avrai risultati.
Eppure qui si nasconde l’aspetto sorprendente della tenacia: se da un lato può spingervi a perseverare nelle cose difficili per cui vale la pena di insistere, dall’altro può indurvi a perseverare anche quando non è più il caso. Il trucco sta nel comprendere la differenza.
Nel libro, Duke spiega come riuscirci non soltanto grazie a un solido apparato teorico, citando volumi, studi e ricerche di psicologia cognitiva e scienze comportamentali, ma anche grazie alla narrazione di storie di persone provenienti da mondi tra loro lontani come sport, arte, spettacolo, imprenditoria, medicina. Da Muhammad Alì agli scalatori dell’Everest, dai comici Dave Chappelle e Richard Pryor all’ex violinista diventata consulente della Casa Bianca Maya Shankar, dal genio della Silicon Valley Stewart Butterfield alla sciatrice Lindsey Vonn, passando per i tassisti di New York, le squadre Nba alle prese col Draft e… le formiche.