Le norme disciplinari, sostanziali e processuali, contenute nella legge n. 89/1913, costituiscono una ‘lente’ attraverso la quale è possibile studiare tutto il c.d. diritto notarile, che comprende, oltre all’ordinamento del notariato, il diritto civile e commerciale di pertinenza notarile. La sanzione disciplinare è infatti la conseguenza, eventuale ed ultima, del modo d’interpretare le disposizioni attinenti alla forma e al contenuto degli atti (oltre che alla deontologia). Il giudizio disciplinare costituisce così il ‘luogo’ nel quale si affermano orientamenti giurisprudenziali su rilevanti questioni di diritto notarile. E il notaio, che è chiamato per primo ad applicare le novità normative o adattare ‘vecchie’ norme a sempre nuove situazioni, si trova ‘stretto’ fra l’interpretazione della giurisprudenza, specie della Cassazione, e il rischio di vedersi sanzionato disciplinarmente, qualora se ne discosti.
L’opera, strutturata come un commentario, affronta le numerose e delicate questioni giuridiche poste dalla prassi, proponendone una soluzione. Il ricco apparato di riferimenti a decisioni, di merito e di legittimità, unitamente al taglio teorico-pratico dell’esposizione, consente al lettore di analizzare gli istituti calati nella loro dimensione applicativa. La disamina delle posizioni espresse dalla dottrina colloca le questioni affrontate all’interno del dibattito che le accompagna. Per tutte queste ragioni, l’opera si rivolge ai candidati al concorso per notaio, ai notai, ai magistrati civili che si occupano dei giudizi disciplinari e della responsabilità civile dei notai, agli avvocati del libero Foro e agli avvocati dello Stato a cui compete la difesa tecnica delle parti in causa (notai, Consigli notarili, Archivi notarili).