Pensiero causale, perché quello causale è, in fondo, un unico pensiero (o un pensiero unico), un’unica idea, che costruisce e implementa (nonché presuppone) una logica semplificatoria, che ha condizionato la nostra cultura, e rimanda, vuole rimandare, in ultima analisi, a un unico fatto e a un singolo comportamento: nella forma più tipica, un evento da spiegare e un comportamento che lo spiega, ma anche, più in generale, un evento che ne spiega un altro.
Pensare complesso è un modo di esprimere una forma mentale, che nasce dalla percezione del molteplice e confida nel dissenso, come nella fantasia, ovvero anche nasce dalla fantasia e dal dissenso e crede nel molteplice.
«In questo lavoro cerco di allargare l’orizzonte e affronto i temi dell’analisi causale e di quella funzionalistica nell’ambito della più generale teoria (e alla stregua delle esigenze) della spiegazione, che entrambe si propongono di soddisfare: confronto, fra le diverse scienze, che mi sembra essenziale per la cultura giuridica e per l’argomentazione dei giudizi di responsabilità, per la riflessione sulle relative cadenze metodologiche».