Il diritto, si sa, parla una lingua ostica agli occhi – anzi, alle orecchie – dei comuni mortali. Ma il gergo degli avvocati è in continua evoluzione e talvolta serve anche agli addetti ai lavori una guida per districarsi nella selva linguistica di acronimi, sigle, anglicismi e modi di dire che è il legalese contemporaneo. Per questo, Nicola Di Molfetta, giornalista esperto del mondo legale, si assume il compito di raccontare usi, costumi, cliché e barbarie linguistiche della moderna professione dell'avvocato. Cosa aspettarsi allora da questo Piccolo dizionario? Una brillante summa di satira e costume composta da una gustosa sequenza di termini che, partendo dalla A di Abbigliamento («dice chi sei») e arrivando alla Z di Zuzzurellone («vediamo cosa ne pensa l'avvocato!»), consentirà di conoscere l’emozione per l’attesa di un Bonus («ma tanto ci devo pagare le tasse»), l'importanza di una specializzazione di Nicchia («ma molto redditizia») e persino dei Sentimenti («anche se siamo avvocati»). E che, a proposito di tecnologia, ben prima di ChatGpt (che «però va guidata») fu il Fax che «sconvolse i soci anziani dello studio».