Accanto alla proprietà classica, individualista e liberale, che si è affermata nei codici europei dell’Ottocento, persiste nei secoli un’altra proprietà, quella degli assetti fondiari collettivi, giunta sino a noi con il nome di usi civici.
Si tratta di proprietà collettive dove la solidarietà comune prevale sull’egoismo del singolo e dove il valore d’uso dei beni ha maggior rilievo rispetto al loro valore di scambio.
Eredità del passato, gli usi civici possono trovare un significativo futuro all’interno dell’attuale dibattito sui beni comuni.
Alla prima edizione del libro, che è restata identica sono stati aggiunti alcuni saggi che l’autore ha pubblicato negli ultimi anni.