Attraverso il prisma del potere disciplinare, la monografia attraversa le tornate riformatrici del lavoro pubblico, indagando i diversi paradigmi fondativi correlati ad ognuna di esse, alla ricerca di elementi e caratteri genealogici impressi nello statuto fondativo e regolativo dello stesso. Con un metodo storico-critico si parte dalla costruzione gius-pubblicistica nella quale tradizionalmente è stato inquadrato l’impiego pubblico, laddove l’utilizzo di fonti eteronome rappresentava il precipitato giuridico del principio di Autorità che permeava di sé tutto il rapporto intercorrente tra pubblica amministrazione – alla quale si riconosceva una posizione di supremazia speciale – e l’impiegato pubblico.
Questa impostazione ha retto graniticamente a lungo sulla scorta di un’asserita incompatibilità di qualsiasi altro regime giuridico rispetto ai canoni di imparzialità e buon andamento ai quali è tenuta la pubblica amministrazione, fino a quando un cambio di paradigma si è sostanziato nella contrattualizzazione del lavoro pubblico e nell’applicazione a questo di tutte le regole privatistiche rivenienti dalla legge e dall’autonomia collettiva. La formalizzazione più compiuta di questa transizione si è avuta con l’attribuzione alla pubblica amministrazione dei poteri del privato datore di lavoro e con il riconoscimento, in particolare, del fondamento contrattuale del potere disciplinare. Tuttavia, una volta conclusa la lunga fase della transizione dal regime pubblicistico a quello privatistico – dallo status giuridico al contratto e dall’Autorità ai poteri – il legislatore è tornato più volte sull’ordinamento del lavoro pubblico ulteriormente intensificandone un processo di aziendalizzazione ed eticizzazione (anche e soprattutto mediatizzata) attraverso la rilegificazione del dispositivo regolativo del potere disciplinare. Ne è derivato allora un disallineamento tra il fondamento del potere disciplinare e le sue regole che, ancora oggi, continua a provocare problemi sistemici e disfunzioni sul piano dell’effettività delle norme.