Europa sì, Europa no, più Europa, meno Europa, l'Europa è morta: quasi quotidianamente, soprattutto con l'accentuarsi della crisi, i commenti si sprecano. Mentre si affrontano importanti scadenze, il 2013 viene dichiarato Anno europeo dei cittadini e si celebra il ventennale dell'entrata in vigore del Trattato di Maastricht. Il libro è una sorta di "diario di bordo" per capire e farsi un'opinione che non sia solo di pancia: il viaggio comincia proprio con le gioie e i dolori legati al Trattato di Maastricht. Si percorrono poi i successi e i fallimenti, fino alla crisi arrivata dagli Stati Uniti, che ripropone il tema di una governance economica perduta (o mai trovata). L'evaporazione del consenso popolare e la sfiducia dei mercati costringono in qualche modo a riaprire il cantiere Europa, ma gli architetti sono incerti sulla ristrutturazione da fare, sulle ditte da coinvolgere, sui tempi di consegna e anche sui futuri inquilini. Eppure non bisogna fermarsi: gli autori delineano come è possibile procedere. Prefazione di Romano Prodi.