Il volume contiene diciassette saggi relativi ai problemi giuslavoristici emersi con la pandemia del 2020.
Gli autori, pressoché tutti componenti del comitato scientifico della rivista «Labor», affrontano autorevolmente i principali snodi tematici: dal lavoro a distanza al blocco dei licenziamenti, dalla cassa integrazione alla sicurezza sul lavoro, sino agli aspetti processuali, mantenendo uno sguardo attento tanto alla realtà contingente quanto agli scenari futuri
«C’è bisogno di ordine. C’è bisogno di riordinare anzitutto il complesso materiale che si è stratificato – e che, al momento in cui scrivo si sta ancora accumulando – durante i mesi della pandemia. C’è poi ancor più bisogno, almeno per chi si occupa professionalmente di diritto del lavoro, di mettere ordine nella propria testa. E ciò quanto meno per distillare nel complesso coacervo degli interventi quanto è destinato inevitabilmente ad esaurire la propria funzione nella fase emergenziale da quanto proietterà le sue ombre (o le sue luci, a seconda dei punti di vista) nel futuro immediato ed oltre.
Il presente volume nasce dalla collaborazione del gruppo di studiosi che si ritrova intorno a «Labor», integrato da ulteriori autorevoli commentatori ed ha la dichiarata funzione di cominciare a far luce sui provvedimenti che ci hanno accompagnato ed ancora ci accompagnano in questo nefasto 2020.
Il cultore del diritto del lavoro sa bene che, negli anni Settanta, a ridosso della prima grande crisi del dopo-guerra (quella volta di natura economica), fu coniata l’espressione “diritto del lavoro dell’emergenza” per rappresentare la rottura di un equilibrio che la disciplina giuslavoristica aveva raggiunto nel venticinquennio post-costituzionale intorno ad una serie di principi fortemente innovativi, che avevano visto nello statuto dei lavoratori l’espressione più alta del garantismo di matrice legislativa.
Allora vi era l’idea che si fosse di fronte a una svolta pressoché definitiva e che l’emergenza avesse assestato all’economia un colpo tale da dettare l’agenda di un diritto del lavoro nuovo e diverso rispetto a quello che faticosamente era maturato a cavallo fra gli anni sessanta ed i settanta del secolo scorso…»