In ogni periodo di grande crisi economica, come quello attuale, la vita di una impresa è facilmente soggetta a repentini mutamenti che vanno, da momenti di particolare espansione, a momenti di forte contrazione. Diversi possono essere gli elementi scatenanti di una crisi, così come lo stesso concetto di crisi può assumere svariati rilievi e mutevoli stadi di gravità; si parla di momentanei stati di difficoltà, di crisi di redditività o di liquidità, sino a giungere a vere e proprie crisi irreversibili o, addirittura, a stati di insolvenza. In queste situazioni i giuristi, da sempre, hanno tentato di trovare soluzioni tese a contemperare gli interessi dei creditori e la conservazione delle imprese in difficoltà. Oggi, sia in Italia che all'estero, si è cercato di trovare strumenti che possano venire in aiuto, in via preventiva, all'imprenditore in difficoltà, al fine di evitargli il fallimento e soprattutto, al fine di scongiurare effetti domino tra le imprese medesime e conseguenti ripercussioni nefaste ad ogni livello, sociale ed economico. I più recenti interventi normativi hanno messo in chiara luce questi aspetti, alimentando da un lato, la disciplina delle procedure concorsuali ed i piani di risanamento delle imprese e riducendo, dall'altro, gli aspetti più penalizzanti del fallimento.