Negli ultimi anni il tema dello skill mismatch è stato al centro di un intenso dibattito. Si assiste a un paradosso: da un lato le imprese faticano a trovare profili qualificati, dall’altro una vasta popolazione competente di laureati si scontra con un sistema incapace di valorizzarne la professionalità.
Una rivoluzione silenziosa ha cambiato il contratto implicito lavoratore-impresa spostando il focus dall’employment all’employability, dalle hard alle soft skill. Flessibilità, imprenditorialità, capacità di apprendere ad apprendere sono divenuti elementi imprescindibili per muoversi con successo nel mercato del lavoro. In questo volume è presentato un primo risultato dell’Unifi Employability Research Project (ERP), programma di ricerca del Placement dell’Università di Firenze, che analizza il soft skill mismatch degli studenti universitari per favorirne l’employability cercando di integrare la ricerca con il trasferimento tecnologico e la didattica universitaria.
Il lavoro propone un contributo di matrice aziendale, tipico degli studiosi di organizzazione d’impresa. Si esaminano le decisioni di selezione seguendo le più note teorie organizzative sulla razionalità della scelta ponendo l’attenzione sui caratteri del job e sulle categorie di giudizio del recruiter.
Lo studio presenta, inoltre, un’analisi empirica su quattro cluster di soft skill considerate core nel mercato del lavoro, mettendo in luce le differenze tra studenti e imprese. Infine, si indagano le determinanti individuali dell’employability, integrando l’approccio delle disposition e quello delle competence, dimostrando che la loro influenza reciproca può incidere sulla percezione degli studenti circa la propria impiegabilità.