La security aziendale svolge un ruolo importante, per non dire fondamentale, nelle strategie di sviluppo e salvaguardia del business, concorrendo a garantire il funzionamento dei processi di creazione e protezione del valore. Oggi più che mai, la gestione della security non ammette improvvisazioni o superficialità e va affidata a persone competenti, orientate e avvalorate nel loro agire da metodologie adeguate, cognizioni tecniche e modelli analitici consolidati, esperte nella prevenzione e nella difficile capacità di comunicare in maniera chiara ed efficace, per poter coinvolgere e rendere partecipi in maniera consapevole e responsabile le persone nei progetti di sicurezza. In questo volume viene esaminata la norma UNI 10459, che definisce i requisiti soggettivi del professionista della security. “Essere” professionisti della security o manager della security significa innanzitutto inserire la propria identità nel lavoro che si svolge, credere e identificarsi in quello che si fa, metterci passione ed entusiasmo, cucirsi il ruolo addosso, far trasparire nei comportamenti l’essenza di ciò che si è e si vuole essere, per apparire credibili e autorevoli quando si esercita il ruolo di custodi di quel bene prezioso chiamato sicurezza. Focalizzare una politica della sicurezza sulla sola conformità dei comportamenti non è sufficiente: il fattore umano rimane determinante per il successo di ogni progetto di sicurezza. È per questo che la sicurezza, prima che sotto il profilo regolamentare, va affrontata con un approccio culturale, favorendo percorsi di sensibilizzazione che rendano più efficaci le strategie e le azioni preventive atte a garantirla. La sicurezza va fatta non soltanto per le persone ma con le persone. Non va intesa esclusivamente come un semplice mezzo ma deve essere interiorizzata e vissuta anche come un fine.
Indice
Prefazione – Introduzione - La sicurezza come professione - Il professionista della security - I rischi di origine criminosa - Security plan: programmare per prevenire - Security coaching: la sicurezza è partecipazione – Conclusioni – Bibliografia