Catalogare correttamente un rifiuto, attribuendogli il giusto codice EER, costituisce il presupposto essenziale per ben "gestire" tutte le fasi successive alla sua produzione: dalla raccolta fino all'awio a recupero o smaltimento finale. Quella che dovrebbe essere una semplice operazione di codifica è resa assai ardua dalla continua evoluzione della legislazione vigente in materia ambientale; a volte, la velocitàevolutiva è tale che non si è avuto il tempo di assimilare un cambiamento che già ne è arrivato un altro! Per non parlare, poi, del fatto che, troppo spesso, le modifiche o le integrazioni di norme originarie sono contenute in prowedimenti che nulla hanno a che vedere con il settore specifico, complicando ancor di più il reperimento e l'omogeneizzazione delle diverse normative cui bisogna attenersi per la corretta gestione dei rifiuti. In materia ambientale, è la stessa definizione di "rifiuto" che rende impossibile la redazione di un elenco esaustivo, nel quale trovare tutte le casistiche che si possono incontrare nella realtà operativa. È comprensibile, quindi, che se da una parte l'elenco riporta necessariamente molte voci generiche, applicabili cioè a rifiuti con caratteristiche chimico-fisiche assai diverse tra loro, dall'altra si avranno sempre dei rifiuti ai quali è impossibile attribuire univocamente un codice che non lasci spazio a dubbi o ad interpretazioni diverse. Scopo di questa pubblicazione è quello di costituire un riferimento per Professionisti, Consulenti, Organi di controllo o Imprenditori che hanno la necessità di avere a portata di mano una edizione aggiornata dell'Elenco Europeo dei Rifiuti che sia di facile ed immediata consultazione. Il testo è stato arricchito con un capitolo nel quale sono riportati i codici EER raggruppati per alcuni specifici settori di provenienza (agricoltura, beni contenenti amianto, costruzioni e demolizioni, dismissione di serbatoi interrati, autodemolizione, ecc.), questi, frutto dell'esperienza operativa degli autori.