Le vicende di cronaca giudiziaria che hanno coinvolto come vittime alcuni lavoratori stranieri nel nostro Paese dimostrano la crescente gravità del fenomeno dello sfruttamento lavorativo di persone in condizione migratoria. Il presente lavoro, seguendo la traccia della vulnerabilità come condizione individuale giuridicamente rilevante, tenta di collocare tali questioni in un contesto più ampio. Vengono così esaminate le rilevanti fonti e giurisprudenza internazionali e, soprattutto, dell’Unione europea, cercando di cogliere gli elementi di interdisciplinarietà tra questioni di diritto dell’immigrazione, diritto penale e diritto del lavoro. L’indagine si chiude con una rassegna di alcune recenti pronunce attraverso le quali la Corte di Cassazione, senza omettere i necessari riferimenti al cennato quadro regolatorio di matrice internazionale e dell’Unione, ha fornito importanti indicazioni per l’applicazione della disciplina sul contrasto all’intermediazione illecita al lavoro e della disciplina che vieta lo sfruttamento al lavoro di cittadini di paesi terzi irregolarmente presenti nell’Unione.