Il contratto a termine ha subito gli effetti di numerose riforme sia sulla spinta di quella parte di imprenditoria alla ricerca di uno strumento che garantisse una maggiore flessibilità alle proprie esigenze di gestione del personale, sia sulla spinta dei vari orientamenti governativi via via susseguitisi, in relazione alla ricetta posta alla base delle politiche volte all’incremento dell’occupazione e alla lotta al precariato, anche in relazione alla volontà d’aumento della così detta flessibilità. Per questo, con il cambio di indirizzo politico, abbiamo assistito all’ennesima modifica normativa (controriforma) del contratto a tempo determinato, in attesa della prossima, già annunciata per i prossimi mesi.