Il contratto di credito su pegno e il “Monte” costituiscono, rispettivamente, il terreno di approfondimento del presente lavoro. Attraverso le lenti della “teoria dell’operazione economica”, la ricerca mette in luce la modernità dell’istituto in esame: il “credito su stima”, nell’alveo più generale delle securities (in particolare il pegno nella sua forma più avanzata, quella rotativa e bancaria). Ne emergono la complessità e solidità causale della fattispecie, la quale ultima deriva da un testo normativo rimasto sostanzialmente inalterato in Italia, malgrado una banking regulation che, negli ultimi due decenni, è stata particolarmente ridondante, e non sempre calibrata in tema di nuove garanzie.
Il più “povero” dei banking contracts è analizzato altresì alla luce del suo corrispondente del common law anglo-gallese, il pawn agreement. Da ultimo, il volume dimostra come, nella più recente spinta alla modernizzazione del settore bancario, anche il credito su pegno si presti a forme più evolute di circolazione ed enforcement, quali appunto la polizza e l’asta digitali.