Lo scritto ha ad oggetto l’analisi dell’articolata e controversa realtà virtuale, liquida e diffusa, foriera di incertezze ma allo stesso tempo fonte di indiscutibili opportunità. Preziosa risorsa e veicolo di insidie, lo strumento informatico è oggi parte e momento del quotidiano, avvolgendo la vita pubblica e quella privata dell’individuo tanto da mescolarle e da sovvertirne le premesse. Una dimensione causa ed effetto di sé stessa, che tradisce una proiezione trasversale che taglia l’intero ordinamento giuridico, intercettando questioni di carattere storico e sociologico di strettissima attualità. Le fondamenta della società analogica sono interessate così da un processo di revisione radicale, che coinvolge l’individuo nelle sue diverse declinazioni, ma anche il procedimento e il processo penale, l’azione e l’organizzazione dei pubblici uffici, i modelli di imputazione della responsabilità, le relazioni sociali e le situazioni giuridiche, il concetto di riservatezza e persino quello di sovranità. La realtà digitale esprime una complessità talvolta difficile da penetrare, che si staglia sull’esistenza tanto da rendere vero anche il contrario d’ogni verità.