Sono passati decenni da quando Corte Costituzionale e dottrina, dopo lo scontro tra i poteri dello Stato degli anni Novanta del secolo scorso, hanno smesso di dialogare proficuamente sul processo penale.
Lo studio, alla ricerca di un linguaggio che accomuni le riflessioni di giudici, avvocati e accademia, indaga modi e forme delle pronunce della Consulta attraverso le particolari lenti dei suoi giudizi di razionalità e ragionevolezza sulle disposizioni del rito penale.
Nell’interrogarsi su come e perché il Giudice delle Leggi privilegi la coerenza (sincronica e diacronica) dell’ordinamento anche di fronte a mutamenti profondi, ricerchi soluzioni che di regola non modifichino i propri precedenti o, ancora, ritenga ragionevoli certe soluzioni e non altre, lo studio si propone di porre le prime basi per un possibile approccio sistematico al processo penale così come vive nell’interpretazione della Costituzione a opera del suo “custode” istituzionale.