Da oltre due decenni l’Unione Europea emette Direttive volte a perseguire, con un senso di crescente urgenza, la tutela della legalità, la promozione della trasparenza e il contrasto alla corruzione anche nei settori dell’economia e del lavoro. Con particolare riferimento ai fatti illeciti conosciuti in occasione del rapporto di lavoro, in Italia il D.Lgs. n. 24/2023 ha introdotto una regolazione alquanto articolata, con una gamma di potenzialità applicative destinate a incidere in maniera rilevante (anche) nell’organizzazione delle aziende e degli Enti. Il difficile compromesso tra la protezione delle persone che segnalano violazioni e il diritto di difesa del segnalato; il complicato ma necessario bilanciamento tra tutela della legalità e obbligo di fedeltà del lavoratore subordinato; l’equilibrio tra diritto di critica e obbligo di segretezza: sono molti i piani su cui la nuova disciplina del whistleblowing è intervenuta, mettendo in discussione assetti consolidati e introducendo nuove priorità. Con questo lavoro, e con uno sguardo rivolto principalmente alle esigenze aziendali, ci si propone non solo di analizzare compiutamente i più importanti risvolti della nuova disciplina — sotto il profilo giuslavoristico, privato e pubblico, sotto quello penalistico e della protezione dei dati personali —, ma anche di suggerire le opportune soluzioni applicative.