L’opera ricostruisce l’istituto della riparazione per la ingiusta detenzione, che all’esito della imponente riscrittura approntata dalla Corte costituzionale e dell’attività interpretativa della Corte di cassazione si è allontanato dalla sua originaria configurazione. Il volume, aggiornato alle più recenti riforme (d.lgs. n. 138/2021; d.lgs. n. 150/2022, come modificato dal d.l. n. 162/2022; d.lgs. n. 31/2024) analizza in maniera approfondita gli orientamenti consolidati e quelli in via di emersione e costituisce uno strumento di consultazione agile e di immediata comprensibilità per il lettore il quale può orientarsi con sicurezza in una materia a cui il legislatore ha dedicato solo pochi articoli, lasciando molti problemi da risolvere. La trattazione fa emergere con chiarezza le situazioni nelle quali è ancora ravvisabile un “disallineamento” della disciplina nazionale rispetto alla cornice sovranazionale definita dalla Corte EDU, così come le tensioni che l’istituto e la sua applicazione concreta ancora presenta rispetto ad alcune facoltà processuali. Completa l’opera un esame di tipo comparato rispetto ad alcuni sistemi di civil law più prossimi. Obiettivo delle autrici è anche quello di focalizzare l’attenzione sullo stretto rapporto tra la riparazione della ingiusta detenzione e l’esercizio del potere cautelare e di formulare alcuni rilievi critici de iure condito oltre che alcune proposte de iure condendo.