Il 5 aprile del 1993, atto di nascita della direttiva 93/13/Cee sulle clausole abusive nei contratti stipulati con i consumatori, è una data destinata a rimanere negli annali del diritto consumeristico: l’intervento legislativo era necessario per correggere le fallimentari inefficienze del mercato, anche se le modalità di intervento erano oggetto di discussione. Stefano Pagliantini e la pattuglia di studiosi da lui raccolti nel progetto che ha messo capo a questo volume dimostrano in modo puntiglioso e magistrale quanto sia cambiata la grammatica dell’approccio alle condizioni generali di contratto nella loro applicazione più diffusa: la direttiva ha radicalmente trasformato il diritto dei contratti dei consumatori, imponendo un «elevato livello di tutela» e costringendo gli interpreti a riconsiderare la giustizia contrattuale.
Vengono analizzate le sentenze più recenti della Corte di giustizia, evidenziando le implicazioni di tali decisioni sul controllo di abusività e l’effettività della tutela consumeristica. Sono illustrate anche decisioni della nostra Cassazione che, nonostante un’iniziale inclinazione verso la tutela del consumatore, mostrano un eccessivo formalismo che potrebbe compromettere tale tutela.
La direttiva 93/13, meglio, il modo in cui la Corte di giustizia vi ha dato attuazione in un continuo crescendo, ha cambiato le carte in tavola, sul versante consumeristico. Con gli effetti dilaganti, talora persino debordanti, che questo volume documenta con pazienza certosina, tanto più necessaria perché si tratta di un «work in progress», attraversato da continue sollecitazioni. Ci si deve abituare a un altro modo di fare diritto e questo libro ci insegna a farlo.