Con il nuovo secolo il mondo del lavoro è cambiato profondamente. Al punto che, per chi osserva le relazioni di lavoro, l’aggettivo nuovo è all’ordine del giorno. Occorre allora ridisegnarne completamente la mappa, partendo dal problema della crescente flessibilità, e chiederci dove stiamo andando, quali rotte seguire. Ancor più in Italia dove la flessibilità ha avuto un peso particolare sia per la struttura produttiva, caratterizzata dalla piccola impresa, sia per quella contrattuale, con i tanti contratti «non standard» che sembrano articolare più le diseguaglianze che la flessibilità vera e propria. Si tratta di definire gli spazi di una flessibilità flessibile e quindi di costruire un sistema contrattuale e strategie di rappresentanza più inclusivi, in grado di offrire forme di tutela che facciano fronte al lavoro discontinuo che caratterizza oggi la nostra società.