Impiegando il lessico delle opere di Eugen Fink, si può affermare che il diritto ed il gioco appartengono ai Fenomeni fondamentali dell’esistenza umana . Dove esistono esseri umani sono presenti sia le norme giuridiche del loro relazionarsi, sia quei comportamenti che manifestano gli elementi propri ed esclusivi del gioco che, nel suo svolgimento, è tale perché è disciplinato da regole. Diritto e gioco sono fenomeni che non si trovano in natura, come invece i fenomeni della quotidianità riconducibili alla fisica, alla biologia, alla meccanica, etc. Una prima dimensione che avvicina la struttura di un ordinamento giuridico a quella di un gioco, e a alle condotte ludiche che vi appartengono, si manifesta nella descrizione di questi due ambiti come provenienti dall’opera umana dell’istituire, del ‘dare senso’. Nessun sistema giuridico si trova in natura, così deve dirsi parimenti per qualsiasi modalità del giocare. Diritto e gioco sono istituiti dalle persone e sono ontologicamente radicati nella costituzione relazionale delle condotte umane, confermando la massima unus homo, nullus homo, che esprime la struttura intersoggettiva di ogni soggetto. L’io non è senza il tu . È un soggetto parlante nel dialogo, tale perché si dispiega tra una persona – io – ed un’altra – tu –, nel movimento interpersonale del domandare e del rispondere. Relazionarsi giuridicamente e compiere attività ludiche sono due dimensioni esistenziali ascrivibili esclusivamente alla peculiarità della condizione umana, poiché negli altri enti non-umani è assente qualsiasi elemento che possa riferirsi al fenomeno del diritto ed a quello del gioco. [...]