Col Trattato di Osimo l’Italia ha chiuso l’annoso contenzioso confinario con la Jugoslavia. Veniva così definitivamente ceduta una ulteriore porzione del territorio nazionale. Il tutto con una operazione quasi segreta ignorando la voce degli italiani esodati nel dopoguerra e ragionando in termini di realismo opportunista.
Nella penalizzante conclusione della vicenda della Zona B del Territorio libero di Trieste è stata determinante la subordinazione ad interessi di equilibrio internazionale considerati condizionanti dalla classe politica del tempo. La cessione del territorio è avvenuta alla vigilia della disintegrazione della vicina repubblica comunista. Gli esuli italiani e la restante comunità italiana in Istria nessun vantaggio hanno tratto dalla chiusura della vicenda. Neppure l’entrata nell’Unione Europea di Slovenia, nel 2004, e Croazia, nel 2013, hanno mitigato le conseguenze drammaticamente negative della cessione del territorio nazionale.
Sulla complessa vicenda Coordinamento Adriatico ha chiamato a una riflessione specialisti di diritto internazionale e relazioni internazionali per una pacata pubblica riflessione.