Ogni lavoro è digitalizzato. A dispetto di coloro che vaticinavano la “fine del lavoro” a seguito della progressiva digitalizzazione della società, il lavoro è tutt’altro che scomparso e le due dimensioni, digitale e reale, si alimentano a vicenda. La differenza rispetto al passato è che ogni lavoro ha fasi di maggiore o minore digitalizzazione, e comunque viene svolto in un contesto che è ontologicamente digitale. Digitalizzazione significa necessariamente raccolta di dati, loro comunicazione, commistione, elaborazione. Dunque, anche senza considerare coloro la cui attività lavorativa è governata da processi digitali, è davvero difficile immaginare attività lavorative nelle quali la prestazione non richieda momenti di connessione digitale, inevitabilmente controllata. Nei contratti di durata, di cui il rapporto di lavoro è il migliore modello, le parti costantemente si scambiano dati, così come se li scambiano i soggetti variamente coinvolti nell’attività lavorativa. Il datore di lavoro “controllerà” senz’altro il lavoratore, ma questo al tempo stesso “controlla” i suoi colleghi e in ultima analisi il datore di lavoro stesso (si pensi all’universo delle PMI in cui la figura apicale è un soggetto fisico sempre presente ed individuato). In un mondo di dati “comuni” diventa estremamente complesso escludere dall’accesso chi vi è giuridicamente parte. Di fronte a tale fenomeno, planetario, una normativa nazionale è non solo obsoleta, ma soprattutto inattuabile, se non in maniera puramente formalistica. Se si punta ad una disciplina sostanziale che abbia come obiettivo primario il fondamentale diritto alla dignità del lavoratore, è facile comprendere come sia necessaria una disciplina che copra un territorio giuridico ben più ampio. Anche perché — lo dimostra l’inesorabile declino industriale italiano — la rigidità normativa in un Paese costituisce un vantaggio competitivo per altri. Con il palese rischio che la dignità tutelata non sia quella del lavoratore, bensì quella del disoccupato. Il volume illustra tutti i profili della tutela del diritto alla riservatezza in ambito lavorativo (nel lavoro pubblico e in quello privato, nel lavoro dipendente e autonomo) e contiene una panoramica completa sulla dimensione internazionale e i principi europei. I temi sono affrontati partendo dalle questioni aperte e dai problemi attuali: un intero capitolo è dedicato al problema della privacy in tema di green pass e vaccini.