STRUTTURE IN LEGNO LAMELLARE Progettare secondo il Nuovo Eurocodice 5 (EN 1995-1-1:2014)

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TENUITA' DEL FATTO E NON PUNIBILITA' Exigua iniuria: nulla poena

TENUITA' DEL FATTO E NON PUNIBILITA' Exigua iniuria: nulla poena

SERVIZIO SOCIALE E COMPLESSITA' Nuove modalità operative nell'ottica della "complessità" per l'intervento dell'assistente sociale

Prezzo di listino 20,00 € Prezzo a te riservato 19,00 €

TipologiaLibri

Autore: Viel Giovanni

EditoreMAGGIOLI

CollanaESPLORAZIONI

Pagine158

Data pubblicazione24 lug 2015

Reparto: LIBRI

SKU/ISBN:  9788891611864

Questo libro è il resoconto di una “tensione interiore” che ha accompagnato l’intero percorso professionale di Giovanni Viel.
A fronte della complessità che l’assistente sociale incontra nel lavoro, l’autore si confronta con la teoria della complessità di Edgar Morin. Riflette intorno alle acquisizioni teoriche del Servizio Sociale, al bagaglio di conoscenze accumulate nella pratica, che si riconducono al metodo professionale classico, ai modelli teorici, all’approccio sistemico, alle indicazioni rogersiane. Si misura, quindi, in una precisa ipotesi: leggere nell’ottica della complessità la realtà delle persone, gli eventi interni ed esterni, le situazioni di disagio, può consentire una più ampia comprensione e scoprire nuove strade?

L’esito della ricerca, condotta con singolare intensità culturale e forte realismo professionale, è che il Servizio Sociale, scienza di sintesi di discipline, può trovare, nella dimensione proposta, ulteriori spazi di pensiero e di azione, in una prospettiva evolutiva. Soprattutto può dare una strategia di relazione più compartecipe nella costruzione del nuovo, con atteggiamento di fiducia, con affinata attenzione alla realtà delle persone, all’intreccio degli elementi, all’evenienza di cambiamenti, al senso degli eventi.

Questo approccio viene applicato ad alcuni “casi” emblematici nel Consultorio Familiare Friuli. La verifica è stimolante. L’itinerario di Giovanni Viel dischiude modalità operative nuove che, con l’ottica della complessità, appaiono dare ulteriore valore alla tipicità dell’intervento dell’assistente sociale rispetto a quello più strutturato o affermato di altre professioni.
In particolare aiuta ad esprimere con forza e coerenza i valori fondanti del Servizio Sociale.

Il riferimento epistemologico per una scienza del Servizio Sociale e una prassi più connessa alla realtà degli eventi in cui l’assistente sociale si trova a vivere e operare offre pertanto una traccia di ricerca che va continuata e approfondita, a supporto incoraggiante sia di chi pratica la professione sia di chi è impegnato a livello accademico.


1. Nella complessità
1.1. Problemi di definizione
1.1.1. Il molteplice
1.1.2. Il complicato
1.1.3. La circolarità sistemica
1.2. L’etimologia
1.3. Cenni storici
1.4. Le nature della complessità
1.4.1. La dimensione temporale: gli eventi
1.5. Il posto dell’osservatore
1.6. Le otto vie di Morin verso la complessità
1.6.1. L’irriducibilità del caso e del disordine
1.6.2. Il singolare, il locale, il temporale
1.6.3. L’illimitatezza delle interazioni
1.6.4. L’auto-organizzazione e l’autopoiesi
1.6.5. L’organizzazione
1.6.6. L’ologramma e la ricorsività
1.6.7. L’auto-eco-organizzazione
1.6.8. L’osservatore
1.7. Prospettive

2. Nel servizio sociale
2.1. Una professione in cammino
2.2. Definizione e tendenze
2.2.1. La rivalorizzazione del ‘case management’
2.3. Rilevanza dei valori nel servizio sociale
2.3.1. La complessità nella dinamica dei valori
2.4. L’ottica sistemica nel servizio sociale
2.5. Vie di raccordo tra servizio sociale e complessità
2.6. L’ottica complessa nel servizio sociale
2.6.1. Il ruolo della complessità nella costruzione dell’intervento sociale
2.7. Spunti per un servizio sociale orientato al pensiero complesso

3. Nel consultorio familiare
3.1. L’assistente sociale nel contesto consultoriale
3.2. Istituzione del Consultorio familiare “Friuli” di Udine: cenni storici
3.3. Il consultorio nella realtà attuale
3.4. L’organizzazione del consultorio: raccordo tra bisogni e risorse
3.4.1. La complessità organizzativa: cenni
3.4.2. Analisi della domanda
3.4.3. Tipologia della domanda
3.4.4. Tipologia dell’utenza
3.4.5. Organizzazione della risposta individuale e collettiva
3.5. L’équipe come spazio istituzionale e strumento di lavoro
3.6. Attività preventivo-promozionale
3.7. La funzione di consulenza
3.7.1. La prassi di accoglienza e consulenza
3.8. Questioni di complessità

4. Nelle interconnessioni operative
4.1. Sapere, saper fare, saper essere nella complessità
4.1.1. Sapere la complessità
4.1.2. Saper essere nella complessità
4.1.3. Saper fare con la complessità
4.2. La narrazione e l’ascolto
4.2.1. Seconda storia, seconda nascita
4.2.2. Disturbi della narrazione
4.3. La complessità e la consulenza alle coppie disfunzionali
4.4. La complessità debole
4.5. Un approccio professionale debole
4.6. Limiti al colloquio complesso
4.7. Il setting nella consulenza complessa
4.8. Indicazioni per la consulenza nell’ottica della complessità
4.8.1. Ipotesi guida per l’approccio al colloquio complesso

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