Lo spirito con cui si fanno le cose è ciò che fa la differenza, nella vita delle persone così come in quella delle imprese. Ma lo spirito dipende da una scelta fondamentale: lo scopo per cui si vive e si agisce. Nel caso delle imprese, uno scopo coinvolgente e sfidante, tale da dare senso all’agire di tutti e da costituire l’intento strategico di lungo termine, è essenziale perché essa possa essere animata da uno spirito lungimirante e pervasivo, atto a guidarla passo dopo passo lungo il cammino che porta a una robusta crescita redditizia e a un forte consenso sociale. Il filo conduttore che lega le tante storie d’impresa con cui Coda illustra questa sua tesi è la parola “continuità”. In tutti i casi citati ciò che più sta a cuore al vertice aziendale è dare continuità di vita duratura e feconda all’impresa. La continuità è il fondamentale valore guida, sempre in azione, che induce a imparare senza sosta e a interrogarsi di continuo su che fare affinché tutto quello che è stato costruito non vada perduto e possa costituire la base di partenza per raccogliere e vincere le sfide poste dal mutare del contesto ambientale. La continuità è la chiave di lettura di tutti i comportamenti dell’impresa e si realizza grazie alle innovazioni che si producono in ogni ambito, generando armonia fra l’impresa e il mondo circostante e, al proprio interno, fra capitale e lavoro, ovvero fra le persone che a vario titolo e con diverso grado di responsabilità sono coinvolte nel buon funzionamento dell’impresa.